Gli inibitori di pompa protonica (PPI), meglio noti come “gastroprotettori” o “protezione gastrica”, sono tra i farmaci più prescritti ed utilizzati in Italia e nel mondo.
Si dividono in PPI di prima e di seconda generazione:
– PPI DI PRIMA GENERAZIONE
Omeprazolo, Lansoprazolo e Pantoprazolo
– PPI DI SECONDA GENERAZIONE
Esomeprazolo e Rabeprazolo
Il loro funzionamento é semplice ma molto specifico. Come indicato dallo stesso loro nome inibiscono la “pompa protonica”, una proteina presente sulle membrane delle cellule gastriche, che trasporta all’interno del lume dello stomaco protoni che legandosi agli ioni Cl- presenti formano l’acido cloridrico, principale componente del cosiddetto “succo gastrico”.
Ma quando dovrebbero realmente essere assunti questi farmaci?
In realtà di protezione gastrica se ne fa un vero e proprio abuso, tanto che diverse sono state le pubblicazioni scientifiche ed i meeting internazionali che hanno focalizzato la loro attenzione sul tema. Negli ultimi anni le stesse società scientifiche stanno collaborando con il Ministero della Salute e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per cercare di ridurre l’abuso prescritto di questi farmaci.
Le reali indicazioni all’utilizzo dei gastroprotettori sono le seguenti: -Malattia da reflusso gastro-esofageo (GERD)
– Gastrite e ulcera peptica associate a infezione da Helicobacter pylori
– Prevenzione e guarigione del danno gastro- duodenale associato alla terapia con farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS)
– Prevenzione dell’ulcera da stress
– Prevenzione e terapia dei sanguinamenti gastroduodenali
E come andrebbero assunti?
Secondo linee guida, è preferibile una sola assunzione al mattino a stomaco vuoto, 20-30 minuti prima di colazione. La somministrazione serale può essere ipotizzata in quei pazienti che non traggono giovamento dal dosaggio minimo e quindi, piuttosto che raddoppiare il dosaggio mattutino, si preferisce la doppia somministrazione (mattina e sera) dello stesso dosaggio.
I vari dosaggi in commercio (10, 15, 20, 30, 40 mg) non sono indicativi di diversa potenza, in quanto gli studi laboratoristici dei rapporti dose/efficacia hanno dimostrato equivalenza tra i diversi principi attivi. Si deve quindi scegliere il minore dosaggio efficace in base anche alle indicazioni del farmaco scelto.
La terapia cronica prolungata con PPI è indicata soltanto in alcune condizioni particolari come ad esempio una esofagee severa ricorrente, la presenza di condizioni precancerose come l’esofago di Barrett o la terapia cronica con antinfiammatori. Numerosi studi recenti dimostrano come i gastroprotettori andrebbero assunti “a cicli” o, addirittura, “all’occorrenza”, in modo tale da aumentare l’efficacia del farmaco e, soprattutto, da ridurne gli effetti collaterali.
La terapia con protettori gastrici è dannosa?
Come tutti i farmaci, anche i gastroprotettori hanno effetti collaterali che, però, sono amplificati troppo spesso dal loro utilizzo inadeguato. Un loro utilizzo prolungato può avere diversi effetti dannosi sul nostro organismo, alcuni dei quali anche gravi:
Riduzione assorbimento vitamina B12
• Riduzione assorbimento calcio
• Osteoporosi, fratture patologiche
• Infezioni polmonari (community-acquired pneumonia)
• Infezioni enteriche (SIBO; Clostridium difficile)
• Neoplasie (?) (stomaco, colon)
Studi più recenti addirittura hanno messo in evidenza una correlazione tra l’uso prolungato dei PPI e la demenza o l’infarto!
Quando e quanto sono utilizzati male o addirittura inutili?
Circa 1/3 dei pazienti che afferisce allo studio del proprio medico di famiglia ha chiesto, se non preteso, almeno una volte nella propria vita la prescrizione di questi farmaci… e fino a che punto il medico di medicina generale può rifiutare la prescrizione?
Si calcola che in circa il 30% dei pazienti anziani l’utilizzo di questi farmaci sia inappropriato o inadeguato;
Troppo spesso i medici di famiglia non consigliano una sospensione del farmaco dopo un ciclo di terapia, ma continuano indiscriminatamente la prescrizione allo scopo “preventivo” aumentando il rischio di effetti collaterali.
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Gentile dottore, io convivo con 2 malattie: la sindrome bibolare e malattia da reflusso gastroesofageo.Per proteggermi lo stomaco usavo RABEX che consiglia una l’assunzione una mezz’oretta prima della colazione…io mi chiedo se utilizzando molti psicofarmaci, che non sono assorbiti come formaggini, volevo chiederle se il litio, la carbamazepino etc, etc abbiano bisogno sempre di una mezz’oretta o presumibilmente di più