Nella giornata di oggi, relazione sul ruolo dell’endoscopia nelle neoplasie avanzate del tumore del colon retto.

Emerge sempre di più la necessità di un approccio interdisciplinare tra gastroenterologo endoscopista, oncologo e chirurgo nel trattamento delle malattie oncologiche allo scopo di fornire la migliore qualità assistenziale possibile al paziente oncologico.

Nel tumore del colon retto il gastroenterologo endoscopista svolge oramai diversi ruoli di rilievo: dalla diagnosi precoce, alla definizione della malattia, all’orientamento per il chirurgo nella scelta dell’intervento. Negli ultimi anni però si è assistito ad un cambiamento radicale nel trattamento dei tumori del colon retto allo stadio iniziale grazie alle evoluzioni continue dell’ endoscopia chirurgica avanzata che permette ormai la resezione endoscopica di circa il 50% dei tumori del colon.

L’endoscopia ha un ruolo fondamentale anche nel trattamento palliativo, con l’utilizzo di stent metallici che permettono di disostruire senza rischi e senza dover ricorrere alla chirurgia una occlusione intestinale conseguente ad una massa tumorale di grosse dimensioni.

Da non dimenticare l’utilizzo della eco-endoscopia, metodica moderna che combina endoscopia ed ecografia che, attraverso una banale endoscopia in sedazione, permette l’analisi millimetrica dei limiti e dei margini del tumore, indirizzando in maniera dettagliata l’intervento chirurgico o la resezione endoscopica.

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